Ieri è successo quello che era nell'aria da tempo, ma per un caso fortuito o l'altro non mi era mai successo.
Sono tornato indietro di 30 anni.
Semplicemente non fatto l'autostrada,-"cosa c'è di strano?- direte voi. C'è di strano che le autostrade vengono costruite per abbreviare i tempi di spostamento delle persone in automobile.
Se un'autostrada i tempi te li fa allungare o ti fa rischiare maggiormente la vita oppure non ti fa neanche entrare(come è successo ieri a moltissimi), l'autostrada perde di senso.
Così va la vita.
In un paese dove per arrivare in Calabria non hai alternative, vista la situazione di aerei, treni, navi, sei costretto a prendere l'auto. Le uniche navi che sbarcano tranquillamente in calabria sono quelle con i clandestini a bordo.
E allora ieri dopo svariati chilometri di coda in autostrada, dopo varie uscite/entrate chiuse, dopo restringimenti, dopo incendi senza l'ombra di un vigile del fuoco, ho preso la statale SS18 e, non senza un tocco di poesia, ho ripercorso la strada che faceva mio padre prima della costruzione della A3.
Mi sono fatto tutta la costa tirrenica calabrese da tropea fino al confine con la Basilicata, poi mi sono arrampicato sui monti e ho trovato le file sulle statali di montagna(SS19 e sorelle). Perchè i gestori delle autostrade, al fine di dire che la A3 -Ha superato l'esame-(l'ho sentito con le mie orecchie su Isoradio) deviavano il traffico sulla viabilità ordinaria.
La cosa più bella ad un certo punto è stato vedere le auto sull'autostrada scorrere e le auto sulle statali ferme in fila, bloccando paesi e contrade...
Così va la vita.
E allora godiamocela questa alternativa, torniamo alle strade tortuose di montagna dove la bianchina di mio padre arrancava con due cilindri e fermiamoci alle bancarelle che vendono fichi di gioiosa/meloni campani/cipolle di tropea/pesche/funghi del pollino/peperoncini calabri e facciamola finita con la nostra finta evoluzione.
Una auto da 210 cavalli non serve a nulla in un paese del genere, meglio tornare alla vespa 50 special e godersi i panorami, il freddo, il caldo, la pioggia, il sole cocente, il sale sulle braccia, i cani spelati ai bordi della strada, le case non intonacate...
Voglio tornare agli anni 70, quando alla radio(per chi l'aveva la radio) si sentivano i successi di umberto Balsamo.
Ultimi commenti