Come racconta Philip Roth, mostriamo un catalogo di Velázquez e spieghiamo la pittura di Velázquez ma intanto stiamo pensando a un’altra cosa. Se entriamo in una stanza parliamo per molto tempo con le donne piú belle e per pochissimo tempo con le altre. Diciamo che sappiamo benissimo come sono fatti i maschi, però noi non siamo come gli altri. Diciamo di noi stessi che siamo sensibili.
Per strada, anche se stiamo litigando furiosamente chiedendoci se ci amiamo ancora o è tutto finito, se in quel momento arriva un pallone calciato lontano da dei ragazzini, facciamo due passi di una corsetta e lo ricalciamo e facciamo una faccia soddisfatta, poi ci giriamo e non ci ricordiamo piú di cosa si stava parlando.
Scriviamo messaggi ambigui nelle chat, ci interessiamo poco ai nostri capelli, pensiamo che il sudore sia virile, che il deodorante non lo sia, che essere sciatti nel vestire sia virile, che essere molto eleganti sia virile (e tutto quello che c’è in mezzo non va bene).
Vogliamo vincere a tutti i giochi, però diciamo che è solo per passare il tempo (lo diciamo quando perdiamo).
Quando sappiamo che una donna ha una relazione con un nostro amico pensiamo immediatamente: e perché non con me? Facciamo dei ragionamenti complicati per dire che il sesso non è una questione rilevante nel nostro rapporto e speriamo che facciano sesso con noi perché abbiamo detto che non è importante fare sesso.
A un certo punto, vogliamo fare la gara di braccio di ferro, o alziamo la voce e gonfiamo le vene perché non riusciamo a convincere l’amico che il gol era in netto fuorigioco. Diciamo che non fa niente se stasera c’erano i preliminari di Europa League tra una squadra svedese e una turca, ci fa piacere venire al cinema con te, la partita la registriamo.
Non sappiamo cucinare, oppure abbiamo tre stelle Michelin, perché la quotidianità è banale. Ridiamo meno delle donne, perché vogliamo essere quelli che fanno ridere. Non sappiamo mai precisamente cosa sia il mascara. Ci riteniamo guidatori eccellenti, e raccontiamo sempre che avevamo una moto e adesso abbiamo nostalgia di quei tempi. Pensiamo di essere giovani, per tutta la vita. E da quando abbiamo visto Harvey Keitel in Lezioni di piano crediamo che avere la pancia sia erotico. Se qualcuno ha un profumo al muschio, sicuramente non siamo noi. Abbiamo comunque tracce di sudore sotto le ascelle, anche se ci laviamo di continuo. Non andiamo in giro a comprare niente, non abbiamo bisogno di niente, non curiamo la vista, i calli ai piedi, le unghie, non ricordiamo se abbiamo messo la stessa camicia la sera prima. Andiamo subito alla pagina dei dolci quando ci danno il menu.
Quando una donna ci confessa di non aver mai avuto un orgasmo, la prima cosa che pensiamo è: con noi lo avresti.
Francesco Piccolo "L'animale che mi porto dentro"
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