Sull'IMU c'è una forte disinformazione, la retorica e l'ipocrisia di stato hanno la precedenza sulla razionalità e sull'equità fiscale, come per le altre imposte del resto. L'equità fiscale è il primo passo per una società efficiente e meritocratica, ma fa comodo a tanti (di noi) che le cose non stiano così.
La maggior parte di Voi è convinta che sia giusto che sulla prima casa non si paghi un'imposta patrimoniale ed in via teorica sono concorde anche io. Ma cosa si intende per prima casa? Qui si apre un universo, c'è anche chi lavora in una città ma risulta avere la prima casa in tutt'altro posto, magari al mare. C'è chi poi abita a torino ma risulta avere la prima casa nel centro di Roma o di Firenze. Ci sono coniugi che convivono ma hanno due prime case. Quindi la prima casa non è esattamente il posto dove si vive, è invece una abitazione che io dichiaro prima casa ma la posiziono dove più mi conviene.
Facciamo adesso qualche esempio:
- abitazione 100mq in piazza Navona a Roma, valore circa €3.000.000, categoria catastale A/2. Acquistata in contanti da un finanziere di Milano, risulta prima casa. Gode della sospensione per cui per ora non paga.
- Casa colonica ristrutturata alla periferia di Pistoia, 400mq, valore circa €1.500.000, categoria catastale A/8. Acquistata e ristrutturata (in 10 anni) da un professionista che ci vive. Non gode della sospensione perchè il comune l'ha considerata villa.
- Capannone industriale alla periferia di Prato, 1000mq, valore circa €2.000.000. Ci lavorano 20 persone. Proprietà di un'azienda industriale. Si paga l'IMU.
Naturalmente non porto ad esempio le normali abitazioni di normali persone, sarebbe troppo facile. Allora l'esenzione/sospensione IMU non sarebbe giusto metterla sulla base del valore commerciale dell'abitazione? Magari mettendo un soglia sotto la quale non si paga.
E poi chi non ha investito i propri risparmi in abitazioni non pagherà alcunchè.
V.
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