Possiamo dire a questo punto che gli anni '90 sono storia. E quindi sono avviate le discussioni in merito a quali siano stati gli artisti più importanti e seminali. Naturalmente ognuno dice la sua. A livello musicale qualche sera fa abbiamo perso qualche ora disquisendo su quale disco dei R.E.M. ambisse a miglior disco del decennio, perchè, infatti, forse nessuno metteva in discussione che il miglior disco fosse proprio uno dei R.E.M. Ho provato a dire che forse Achtung Baby degli U2 potesse ambire al titolo, ma sono stato subito rintuzzato.
Poi, nella mia riflessione intima, mi sono venuti in mente tanti titoli che hanno segnato la mia vita. Comunque queste sono le mie scelte
N°1
"Out of time" semplicemente perchè "Document" e "Green" tecnicamente sono degli anni '80. Successivamente i R.E.M. hanno fatto almeno altri 4 capolavori, tra cui "Automatic for the people" che è stato sicuramente il loro disco più venduto. Ci sono canzoni in questo disco che ti cambiano la vita, semplicemente. Tutti conoscono Losing my religion e Shiny happy people, meno persone conoscono Radio Song, Low, Texarcana, Half a world away. I R.E.M. in silenzio hanno cambiato il mondo, senza grandeur, senza venire da una metropoli.
N°2
Quando lo comprai non avevo neanche capito come si chiamasse, e dal Niccoli non mi sapevano dare il nome esatto del disco, ma non importava, all'epoca gli U2 non avevano mai sbagliato un disco. "The Joshua Tree" era stato il disco più rilevante del decennio precedente, per gli U2 avevo fatto file notturne in attesa che aprisse la galleria del disco, ero stato a Modena, avevo visto quello di cui erano capaci, erano come il Boss: carne e sangue, ancora non si erano sdati a quella grandeur pacchiana che li avrebbe perseguitati da "Pop" in poi. "Achtung Baby" è considerato da molti, che non avevano vissuto il fuoco indimenticabile e non avevano visto l'albero di Giosuè, come il più grande disco degli U2, e questo è dovuto in gran parte a One, sicuramente una delle più grandi canzoni degli U2, ma sarebbe riduttivo limitarsi ad un pezzo. In questo disco ci sono una serie di capolavori inestimabili che hanno coinciso con un momento difficile della mia vita: Zoo station, Until the end of the world (riguardatevi il film di Wenders), The Fly, Ultra violet, Acrobat, love is blindness. E non dimenticatevi di Berlino e del muro. Questo disco ne è il simbolo.
N°3
Gli Smashing Pumpkins dopo questo disco non avrebbero avuto più senso. Anche se "Adore" è stato un gran disco la loro parabola era inevitabilmente finita, non avrebbero più potuto replicare una perfezione simile a quella di "Mellon Collie and the infinite sadness". Non lo si può neanche catalogare tra i dischi grunge o di alternative rock. Semplicemente è un disco con un proprio genere, una propria estetica. Ogni canzone è un genere, è un diverso modo di concepire la musica.
N°4
"ok computer" è solo tecnicamente un disco degli anni '90, perchè possiamo definirlo a tutti gli effetti il primo grande disco degli anni zero. E' il disco che rappresenta in maniera perfetta le paure e gli stupori dell'avvento del nuovo millennio. E' il disco dello straniamento e del nuovo amore, della nuova politica. I Radiohead avevano già fatto un altro disco perfetto, "the bends" e ne faranno altri in seguito, ma con questo disco si sono affermati come la più grande band degli anni zero e purtroppo, a parere di chi scrive, come l'ultima grande band del rock. Non ascoltate questo disco se non vi sentite pronti. Quando ve la sentite sdraiatevi, mettete le cuffie e partite, all'inizio vi girerà la testa (airbag, paranoid android), poi sentirete che qualcosa vi picconerà il cuore (exit music, karma police) e nel finale starete volando (No surprises, lucky, the tourist).
N°5
Ho ricevuto questo disco come dono dentro un uovo di pasqua, il regalo lo avevo richiesto, la confezione è stata una stupenda sorpresa. Ero indeciso se scegliere "the boatman's call" come disco di Nick Cave per gli anni '90, ma non c'erano i Bad Seeds e "Murder Ballads" ha avuto una eco certamente superiore ed in effetti, proprio perchè precedente, è stato più seminale. Un disco in cui dolcezza e violenza si fondono perfettamente, tradizione folk e rock convivono intrecciandosi. Indimenticabili gli interventi di PJ Harvey (Henry Lee) e Kylie Minogue (where the wild roses grow), e non dimentichiamoci di Shane McGowan.
N°6
Anche qui potremmo dire che trattasi di un disco degli anni zero. In realtà è il disco che ha fotografato il momento dei social forum, del rifiuto della globalizzazione finanziaria, è stata voce dei poveri e degli immigrati, ma soprattutto è un disco perfetto. Nessuno può non conoscere i primi 4 pezzi di "clandestino" che si susseguono in maniera ineguagliabile e indimenticabile (clandestino, desaparecido, bongo bong, je ne t'aime plus). Nel disco poi Manu Chao ha seminato una serie incredibile di piccole perle (por el suelo, welcome to tijuana, malegria, etc.)
N°7
Per qualcuno mettere questo disco al settimo posto sarà una bestemmia, per molti questo disco è l'emblema degli anni '90, l'emblema del grunge, l'emblema della irresistibile ascesa dei Nirvana e l'inizio della tragisca discesa agli inferi del loro leader Kurt Cobain. Io, però, semplicemente, ho scoperto questo disco in ritardo, ero troppo preso dai R.E.M. e dagli U2, non avevo spazio per il grunge, almeno all'inizio. Poi, come tutti, ho ascoltato smells like teen spirit anche anche lithium, Come as you are, something in the way.
N°8
Siamo di fronte ad un moloch, un disco fondamentale, un naturale seguito di "the dark side of the moon", "wish you were here", "animals", "the wall". E' un disco a tutti gli effetti dei migliori PInk Floyd, ma firmato da Roger Waters solo soletto, un disco che ti spacca l'anima, ti fa pensare, precorre il futuro ed ha una sua teoria: siamo tutti vittime della massificazione dell'informazione. Potete ascoltarlo mentre correte, sulla spiaggia o a letto con le cuffie, fate come volete, ma vi cambierà il modo di osservare il mondo. Troverete rock, elettronica, blues, canzone d'autore e naturalmente tanta perfezione tecnica. Indimenticabili What god wants, Watching TV, Three wishes, It's a miracle e la omonima Amused to death. E naturalmente non dimenticherete più la voce del soldato Bill Hubbard.
N°9
Qualcuno, quando uscì questo disco, disse che gli Eels erano i nuovi nirvana. Non sono mai stato d'accordo con questa affermazione. Mr.E pur avendo una vita complicata, costellata da eventi tragici, è riuscito nel tempo a vincere, seppur parzialmente, la sua vena autodistruttiva. E anche nella musica del gruppo tutto ciò è evidente. Beautiful Freak è un disco che non possiamo in tutto e per tutto definire grunge, ma è un'altra semplice, ma efficace, evoluzione del rock americano, venato, come è, da richiami blues e chitarre di altre epoche. Ma soprattutto è pieno di canzoni indimenticabili: novocaine for the soul, guest list, your lucky day in hell, etc. Un disco da ascoltare a pieno volume anche se i vicini si lamenteranno.
N°10
Sto ancora ballando. Un disco scherzoso, ironico, buffo, possiamo anche definirlo gioioso? Si, gioioso a metà, ma sicuramente un disco che ti fa muovere il culo, ti fa essere felice dell'esistenza del rock e di questi buontemponi che si chiamano Cake. La migliore cover di I will survive l'hanno fatta loro, ma non potrete dimenticare (e ballare) Frank Sinatra, the distance, friend is a four letter word, daria, perhaps peraphs peraphs, italian leather sofa....
Gli esclusi: per forza di cose ho dovuto tener fuori un sacco di roba che amo. Per non dimenticare cito alcuni di questi dischi:
- Air: Moon Safari
- Muse: showbiz
- PJ Harvey: Dry
- Metallica: Metallica
- Soundgarden: superunknown
- Franco Battiato: la cura
- The Cure: wish
- Notting Hillbillies: missing... presumed having a good time
- Peter Gabriel: Us
- Red Hot Chili Peppers: blood sugar sex magik
e tutti gli altri... (verve, etc.)
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