E - Sai, fino a qualche anno fa avevo la regola di arrivare davvero in ritardo. Venti minuti, anche mezz'ora a volte. Poi capitò l'argomento dal nostro dottore e lui mi spiegò cosa significa.
R - E cosa significa?
E - E' una forma di esercizio del potere. Una specie di sopraffazione, un sopruso mascherato. Insomma una cosa che proprio non mi piaceva. Quando me lo disse io gli risposi che mi sembrava una sciocchezza, che non si puo' attribuire una spiegazione patologica a tutto, che arrivavo in ritardo perchè avevo sempre troppi impegni e non ce la facevo e altre cose del genere. Gli risposi piuttosto male, in modo aggressivo. Il capitava spesso nei primi tempi.
R - E lui?
E - Lui sorrise, facendomi innervosire ancora di più. E poi mi disse che quando ne avessi avuto voglia avrei potuto chiedermi perchè questa considerazione mi irritava tanto. E quando ne avessi avuto voglia avrei potuto dirgli qual era stato l'esito della mia riflessione-
R - Sì, mi sembra di vederso e sentirlo.
E - E naturalmente aveva ragione. Mi ero irritata perchè aveva ragione. Mi aveva colto sul fatto, come in tanti altri casi. Ci ho messo un po' a dirglielo ma da allora ho cominciato a farci attenzione, a questa faccenda dell'arrivare in ritardo. Ora mi capita molto meno ma certe abitudini sono difficili da cambiare del tutto. Quando mi capita ancora, quando arrivo in ritardo anche solo di pochi minuti, mi scuso sempre. Sono ancora convalescente. Ti ho portato questo.
R - Cos'è?
E - I Am a Bird Now di Antony and the Johnsons. ...
Da "il silenzio dell'onda" di Gianrico Carofiglio - Rizzoli
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