Da oltre 15 anni sono affezionato lettore del Mucchio(selvaggio), la più importante, a mio parere(ma non solo), rivista italiana di musica moderna. Il mucchio si occupa inoltre in maniera non occasionale di letteratura, teatro, cinema, politica, fumetti, humor, inchieste, sport, etc.. Lo fa con un taglio tutto suo, ma lo fa sicuramente meglio di tante riviste più diffuse e conosciute. Il mucchio è, concretamente, la rivista che ha fatto, in oltre trenta anni di vita, conoscere centinaia di artisti che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti da queste parti.
Il Mucchio, per primo, ha fatto conoscere agli italiani Bruce Springsteen, i R.E.M., gli U2, i Radiohead, i Depeche, i Nirvana.. a me personalmente ha fatto anche amare Nick Cave, Leonard Cohen, Cake, Verve, UNKLE, Spiritualized, Placebo, Belle e Sebastian, Screaming Trees, Sophia, Soundgarden, Scott 4, David Gray, Richard Hawley, Grandaddy, Muse, Fatboyslim e quasi metà dei CD che sono nella mia discoteca...
Gli italiani, si sa, sono refrattari alla cultura, anche a quella pop e leggera, a parte Sanremo. Ci sono però migliaia di italiani che non si sono mai arresi a questo stato di cose.
I tagli all'editoria e la crisi economica inarrestabile rischiano di togliere la vita al Mucchio.
Teniamoci questo giornale, e come disse, più o meno, qualcuno, riferendosi alla musica dei Pink Floyd, "se non sapremo usare questa musica come una spada per cambiare il mondo sarà solo colpa nostra".
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