Dopo il decreto salvaliste ho avuto molte difficoltà a continuare a scrivere su questo blog, ritengo quell'atto la fine formale della democrazia italiana, con il consenso del Capo dello Stato. Il fatto poi che il partito democratico, in buona parte, abbia votato la legge di conversione del vergognoso decreto, ha ribadito in me che con le attuali formazioni politiche non usciremo dalla crisi etica e "motivazionale" di questo paese, sulla crisi economica non ho nulla da dire, nonostante la propaganda di regime i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Lo scontro di ieri tra Berlusconi e Fini ha solo confermato la convinzione della decadenza irreversibile, il dibattito tra gli attivisti del PDL verte sul tradimento, sul suicidio politico, sulle dimissioni; pochi, veramente pochi parlano dei contenuti.. la frase che più mi ha colpito di Fini è quella sulla criminalità, quando è intervenuto dicendo che la gente puo' avere l'impressione che il PDL, con le sue riforme(peraltro mai fatte) sulla giustizia, favorisca la criminalità e non la giustiza.
Avrei voluto dirgli:-guarda che io non ho l'impressione, ne sono proprio convinto!
Ma naturalmente nel dibattito nessuno gli ha risposto nel merito, il Boss ha parlato, dicendo cose trite, e la stragrande maggioranza del partito, ha condiviso, funziona così la democrazia di Berlusconi..
Ora però io mi chiedo cosa Fini si aspettasse da questa gente, eppure lui i fascisti li ha frequentati per decenni, cosa credeva, che facessero una analisi politica? Che criticassero il caro leader?
Francamente mi è sembrato molto ingenuo, cosa ci si puo' aspettare da mezze tacche come Gasparri o la Santanche'?
Cosa credeva, che potessero parlare di rispetto della costituzione? Che si confrontassero sui diritti degli omosessuali? Che stigmatizzassero il profondo razzismo della Lega? Che difendessero l'indivisibilità dello stato?
V.
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