Così come nella penisola arabica, anche in Calabria possiamo avere opere(ponti non grattacieli) che simboleggeranno la grandezza di questa terra.
Infatti è oramai assodato che per essere un grande paese non occorre essere democratici, non occorre dare diritti alle donne, ai lavoratori, non occorre un'economia sana.
L'unica cosa che occorre è costruire qualcosa, a Dubai un grattacielo, a Reggio un ponte.
Il fatto che poi in queste terre esista ancora lo schiavismo(non il razzismo attenzione) dei bianchi sui neri, dei bianchi sui bianchi, dei disonesti sugli onesti, non importa, l'importante è che noi costruiamo.. poi diamo la colpa allo stato, la colpa è sempre di qualcun altro.
L'allucinante intervista di stamane del presidente dei produttori di agrumi della piana di Rosarno è esemplare. Secondo lui lo schiavismo si giustifica col fatto che loro non possono guadagnare abbastanza, che il mercato degli agrumi sia falsato dai prezzi imposti dalle grandi catene commerciali. Schiavismo dei grandi sui piccoli, come se esistesse solo da ora!
Me lo ricordo mio zio che si lamentava che la Cirio gli pagava le arance 30lire al chilo, ma certo non si sognava di pagare un essere umano come fosse un animale.
Il problema della Calabria non è solo al ndrangheta, è la società che è marcia completamente e forse non si distingue più la società dalla mafia
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