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Buon giorno. Mi chiamo Roberta Barazza e ora mi trovo in Indiana, USA, come insegnante di italiano alla Purdue University. Ho letto, oggi 14 gennaio, che Berlusconi critica il governo per le sue posizioni critiche verso la politica estera americana e la scelta di Bush di aumentare le truppe in Iraq, per non parlare dell'intervento in Somalia. Credo che Berlusconi sbagli ad accusare di antiamericanismo D'Alema e il governo Prodi perchè quello che sta succedendo nel mondo (Iraq, Somalia,...) sta aumentando davvero l'antiamericanismo e l'avversione per gli USA. E anche qui in USA ho letto che le scelte di Bush rappresentano ormai solo circa il 10 % degli americani. Tutti gli altri rifiutano queste scelte. E qualcuno ha detto, pochi giorni fa: 'L'America non è Bush. L'opposizione a Bush è enorme. Gli stranieri farebbero bene a vedere anche quel che pensa il popolo americano, non solo leggere le parole di Bush sui giornali'. Credo che insistere perchè gli americani rispettino i trattati internazionali che impongono il divieto di ingerenza negli affari altrui (qui addirittura si puo' dire il divieto di invasione di stati stranieri)sia molto utile e positivo proprio per l'America, mai così odiata nel mondo come in questi tempi. Se gli USA rientrano nei normali rapporti di scambio con gli altri, se rinunciano a questa ingerenza prevaricatrice e imperialista (da crisi di fine impero, peraltro), sicuramente ne guadagnano in termini di prestigio internazionale. Quindi la posizione del governo mi sembra molto più filoamericana di quella di Berlusconi. E visto che non c'è modo di imporre dei limiti all'ingerenza degli USA nella politica estera degli altri stati mi augurerei che l'ONU intervenisse con sanzioni pesanti verso gli USA, come un embargo economico. Si possono e anzi a volte si devono prendere delle decisioni che interferiscono nella politica di altri stati, ma non devono essere decisioni di un unico stato. Devono essere decisioni democratiche sancite da organismi internazionali (l'ONU). Le scelte degli USA sono prevaricazioni dei diritti internazionali. Bush accusa l'opposizione democratica perchè critica senza proporre un modo per concludere con successo la missione in Iraq. Credo che il problema sia proprio questo: che qui si tratta di concludere la missione in Iraq e basta. Pretendere che questo disastro diventi un successo, mi sembra eccessivo.
Roberta Barazza [email protected]
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Buon giorno. Mi chiamo Roberta Barazza e ora mi trovo in Indiana, USA, come insegnante di italiano alla Purdue University. Ho letto, oggi 14 gennaio, che Berlusconi critica il governo per le sue posizioni critiche verso la politica estera americana e la scelta di Bush di aumentare le truppe in Iraq, per non parlare dell'intervento in Somalia. Credo che Berlusconi sbagli ad accusare di antiamericanismo D'Alema e il governo Prodi perchè quello che sta succedendo nel mondo (Iraq, Somalia,...) sta aumentando davvero l'antiamericanismo e l'avversione per gli USA. E anche qui in USA ho letto che le scelte di Bush rappresentano ormai solo circa il 10 % degli americani. Tutti gli altri rifiutano queste scelte. E qualcuno ha detto, pochi giorni fa: 'L'America non è Bush. L'opposizione a Bush è enorme. Gli stranieri farebbero bene a vedere anche quel che pensa il popolo americano, non solo leggere le parole di Bush sui giornali'. Credo che insistere perchè gli americani rispettino i trattati internazionali che impongono il divieto di ingerenza negli affari altrui (qui addirittura si puo' dire il divieto di invasione di stati stranieri)sia molto utile e positivo proprio per l'America, mai così odiata nel mondo come in questi tempi. Se gli USA rientrano nei normali rapporti di scambio con gli altri, se rinunciano a questa ingerenza prevaricatrice e imperialista (da crisi di fine impero, peraltro), sicuramente ne guadagnano in termini di prestigio internazionale. Quindi la posizione del governo mi sembra molto più filoamericana di quella di Berlusconi. E visto che non c'è modo di imporre dei limiti all'ingerenza degli USA nella politica estera degli altri stati mi augurerei che l'ONU intervenisse con sanzioni pesanti verso gli USA, come un embargo economico. Si possono e anzi a volte si devono prendere delle decisioni che interferiscono nella politica di altri stati, ma non devono essere decisioni di un unico stato. Devono essere decisioni democratiche sancite da organismi internazionali (l'ONU). Le scelte degli USA sono prevaricazioni dei diritti internazionali. Bush accusa l'opposizione democratica perchè critica senza proporre un modo per concludere con successo la missione in Iraq. Credo che il problema sia proprio questo: che qui si tratta di concludere la missione in Iraq e basta. Pretendere che questo disastro diventi un successo, mi sembra eccessivo.
Roberta Barazza
[email protected]
Scritto da: roberta barazza | gen 14, 2007 a 19:48