Ho letto un articolo di Umberto Eco sull'espresso in cui parla del perchè la poesia stenta in Italia, del perchè internet non abbia rappresentato quella crescita e quella possibilità di confronto che avrebbe potuto essere per i poeti in erba.
Secondo lui infatti il fatto che tutti possano pubblicare le proprie poesie gratuitamente su un sito non rappresenta un miglioramento per l'arte poetica ma solo il fatto che il web si è riempito di ulteriori porcate letterarie. E in effetti credo che non si possa non dargli ragione. Se la poesia(stesso potremmo dire per altre arti) non è filtrata da redattori, critici ed editori è spesso solo fine a se stessa e i gioielli si perdono nel letame.
Approfitto quindi per porgere le mie scuse ai lettori di questo blog per tutto il letame che ho pubblicato.
V.
Sei stato scelto: http://tabularasa.blog.kataweb.it/tabularasa/2006/09/cinquestraneabi.html
Scritto da: tabularasa | set 06, 2006 a 16:01
Guai a te! Perché mai ti dovresti scusare? Il blog è tuo e puoi scriverci quello che vuoi; i visitatori possono leggere e/o commentare. Massima libertà di apprezzare quello che scrivi. Il mondo di blog è pieno di improvvisati scrittori, recensori, disegnatori, ecc. Questo è il suo bello.
Scritto da: nando | set 07, 2006 a 11:37
sono d'accordo fino a un certo punto....perchè tutto quello che non è filtrato da editori dovrebbe essere letame?in questi mesi in giro per blog ho letto cose molto carine, interessanti, spontanee, reali, vissute, che mi hanno attirato molto più di tanti libri....e poi qui sui blog nessuno vuole fare diffusione culturale , è solo un modo per esprimersi liberamente, e per scambiarsi opinioni liberamente.a volte il blog sembra essere rimasto l'unico posto dove non ci spiano....
Scritto da: adriana | set 07, 2006 a 14:00