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Ci fu silenzio. Félix riempì i bicchieri.
< Dobbiamo finire la bottiglia > disse, un po' imbarazzato.
< Si... avrei potuto essere il primo, e tutto sarebbe stato diverso. Per lei e per me. Per Ugo e Manu, anche. Invece sono stato l'ultimo. Va bene amarsi. Ma non possiamo vivere in un museo, in mezzo ai ricordi. Le persone che abbiamo amato non muoiono mai. Viviamo con loro. Sempre... Vedi, è come questa città, vive di tutti quelli che ci hanno vissuto. Tutti ci hanno sudato, faticato, sperato. Mio padre e mia madre sono ancora vivi in queste strade >.
< Una città di esilitati >.
< Si, è così. Questa città sarà sempre e soltanto l'ultimo scalo del mondo. Il suo futuro appartiene a coloro che arrivano. Mai a quelli che partono >.
< Oh! E chi resta allora? >
< Sono come chi sta in mare. Félix. Non si sa mai se sono morti o vivi >
Come noi, pensai, finendo il mio bicchiere. Perchè Félix lo riempisse di nuovo.
E, ovviamente, lo fece subito.
Jean-Claude Izzo
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