La sala è abbastanza grande, e non succede spesso con i teatri. Un po' fredda, ma questo succede spesso(anche se non a settembre)...
C'è abbastanza tranquillità prima dello spettacolo, in genere invece l'agitazione ci contagia, la compagnia è spesso in fibrillazione.
Monto la mia attrezzatura con qualche difficoltà(i soliti impianti audio che non funzionano), l'acustica non è perfetta ma finalmente(non capita quasi mai) ho una riserva di potenza(volume) notevole. Per cui durante lo spettacolo potrò dosare i livelli con precisione.
Lo spettacolo inizia un po' in ritardo(ma questo è normale), non c'è molta gente(ma siamo abituati male), ma forse la resistenza tira più in altri ambienti.Mi rendo subito conto che l'ambiente è perfetto per questo spettacolo, gli attori sono perfettamente inseriti nel contesto, li guardo e mi emoziono continuamente durante lo spettacolo.
Niente è fuori posto, riesco a svolgere il mio compito con tranquillità, mi accorgo che anche le musiche che ho variato negli ultimi giorni si adattano perfettamente ai personaggi, e loro rispondono con prontezza alla musica.
Anche alla fine quando un attore perde una battuta nessuno batte ciclio, l'emozione è forte e il pubblico risponde con prontezza, con un lungo e liberatorio applauso...
Difficile pensare che qualcuno abbia veramente vissuto tutto ciò, che quelle sofferenze, solo narrate nello spettacolo, siano veramente accadute.
V.
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