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Erogazioni liberali deducibili anche se in contanti, ma solo per gli istituti religiosi

L'agenzia delle entrate, con la risoluzione n.72/e, del 19/06/2017, fornisce chiarimenti in merito alla deducibilità delle erogazioni liberali a favore degli enti religiosi.

La circolare 7/e/2017 affermava che le erogazioni liberali potevano essere fatte esclusivamente mediante bonifico bancario, bonifico postale, carte di credito o di debito, assegni. Facevano eccezione solo i versamenti a favore della chiesa Valdese.

Con la risoluzione in oggetto l'agenzia estende la possibilità di effettuare erogazioni liberali in contanti a favore di  tutte le chiese cristiane (cattolici, avventisti, valdesi, battisti, luterani) e anche a favore delle comunità ebraiche.

La deducibilità è prevista previo il rilascio di un'apposita quietanza che contenga determinate informazioni:

"...Gli stampati devono contenere il numero progressivo dell’attestazione o certificazione, cognome, nome e comune di residenza del donante, l’importo e la causale dell’erogazione liberale..."

La sottoscrizione della quietanza deve essere fatta dal responsabile dell'ente religioso o da un incaricato.

Scarica 2017 06 19 RISOLUZIONE_N72_E_erogazioni_liberali_contanti

Vladimiro D'Agostino

Cartelle del De Cuius, vanno bene all'ultimo domicilio.

Se i parenti eredi non comunicano un nuovo indirizzo le cartelle possono essere inviate all'ultimo domicilio del de Cuius. La formazione del ruolo avviene quindi a nome del defunto contribuente.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 228 del 9/1/2014.

A norma dell'art.65 del DPR 600/1973, secondo comma, gli eredi devono provvedere, dopo la morte del contribuente, a comunicare il nuovo domicilio.

Vladimiro D'Agostino

Donazione di immobile, va usato il valore venale

In caso di donazione di un immobile, per determinarne la base imponibile, si fa riferimento al valore venale (valore commerciale) del bene al momento della stipula dell'atto.

Gli uffici finanziari non possono contestarne il valore se questo è superiore a quello ottenuto con il metodo della valutazione automatica (valore catastale X indice).

Vladimiro D'Agostino

Cosa succede al decesso del cointestatario del conto

Una problematica piuttosto diffusa è quella relativa, in caso di morte, ai conti correnti cointestati. Spesso la poca chiarezza in merito a dato adito a conflitti tra eredi, parenti, amici, soci, etc...

Gli arbiti bancari di Roma e di Milano, con le decisioni n.1673 del 27/03/2013 e n.1924 del 11/04/2013 hanno chiarito che il correntista è legittimato, al decesso del cointestatario, a prelevare il denaro sul conto ed a ritirarne tutta la documentazione.

Vladimiro D'Agostino

Eredita' a favore di associazioni ONLUS escluse dalla tassa di successione

Non sono soggetti ad imposta di successione (art.3 comma 1, T.U. successioni e donazioni) i trasferimenti (legati, donazioni) a favore di associazioni riconosciute che abbiano esclusivamente scopi di assistenza, studio, ricerca scientifica, educativi, di istruzione o di pubblica utilità. Non sono soggetti all'imposta i trasferimenti a favore delle ONLUS e alle fondazioni a norma della L.461/1998.

La legge prevede poi (comma 2) che non siano soggetti ad imposta i trasferimenti a favore di associazioni riconosciute diverse da quelle indicate sopra se però tali trasferimenti sono disposti e impiegati per le finalità di cui sopra. In questo caso il beneficiario deve dimostrare, entro 5 anni, di avere utilizzato tale trasferimento ai fini previsti dal comma 1. In caso diverso dovrà versare l'imposta (oltre interessi e sanzioni).

Vladimiro D'Agostino

Figli naturali con gli stessi diritti di quelli legittimi

La Camera ha approvato il disegno di legge che eguaglia i figli naturali a quelli legittimi, cioè nati all'interno del matrimonio.

Viene quindi modificato il codice civile, il nuovo testo dell'art. 74 reciterà:

"la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo."

Quindi per il figlio naturale scattano gli stessi vincoli di parentela con nonni e zii che hanno i figli legittimi, vincoli estesi anche ai diritti di successione. Non sorgono vincoli di parentela, invece, nel caso di adozione di persone maggiorenni. Viene ridotta (art. 250) da 16 a 14 anni l'età a partire dalla quale il riconoscimento del figlio naturale non produce effetti senza il suo assenso, al di sotto di tale età il riconoscimento non può avere effetto senza il consenso dell'altro genitore che abbia già effettuato il riconoscimento.

V. D'Agostino

Cessione gratuita dell'azienda al figlio, niente tasse

L'impresa individuale ceduta gratuitamente, per causa di morte o per atto gratuito, al figlio non genera plusvalenze imponibili.

Naturalmente l'azienda deve essere ceduta agli stessi valori fiscali e contabili.

V. D'Agostino

Successione, i beni si consegnano agli eredi previa dichiarazione

I detentori di somme o beni appartenenti al defunto possono consegnare il denaro o i beni solo se gli eredi dimostrano di aver presentato al dichiarazione di successione (art.48, comma 3, T.U., D.lgs. 346/1990).

Nel caso gli eredi non fossero obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione, possono consegnare una dichiarazione scritta in cui dichiarano di non essere obbligati alla presentazione della dichiarazione.

V. D'Agostino

Genitori e donazioni indirette ai figli, vanno giustificate

Nel caso di intervento (donazione indiretta) dei genitori per l'acquisto della casa del figlio si può verificare il caso che, sulla base delle regole del redditometro, il genitore debba giustificare da dove abbia attinto ai fondi.

Pertanto i genitori debbono avere avuto sufficiente capienza nei conti correnti oppure devono aver smobilizzato una parte del patrimonio.

V. D'Agostino

Donazioni a favore dei disabili, ricordarsi dell'imposta

Chi riceve una donazione è tenuto a pagare l'apposita imposta. L'imposta si applica solo alla quota eccedente le varie franchigie previste in base ai rapporti di parentela esistenti tra donatario e beneficiario.

• Nel caso il beneficiario sia un portatore di handicap (grave ai sensi della legge 104/1992) l'imposta sulle donazioni si applica solo sulla parte eccedente la franchigia di 1,5 milioni di Euro.
• Se il beneficiario è il coniuge, o un parente in linea retta, l'imposta si applica sulla parte eccedente la franchigia di 1 milione di Euro. Aliquota 4%.
• Se il beneficiario è fratello o sorella del donante l'imposta si applica sulla parte eccedente la franchigia di 100.000 Euro. Aliquota 6%.
• Per parenti in linea retta fino al quarto grado, per gli affini in linea retta, per gli affini collaterali fino al terzo grado, non è prevista alcuna franchigia. Aliquota 6%.

Leggetevi l'articolo di Antonina Giordano su Fisco Oggi.

V. D'Agostino

Donazioni tassate anche senza atto scritto

La Corte di Cassazione, con la sentenza n.634 del 18/1/2012, ha chiarito che la donazione è soggetta a tassazione anche in assenza di regolare atto scritto.

"..In particolare, come già affermato dal Collegio in precedenti sentenze, “Il presupposto per l'applicabilità dell'imposta sulle donazioni va individuato, giusto quanto previsto dall'art. 1 del d.lgs. n. 346 del 1990, nel trasferimento per scopo di liberalità di un diritto o della titolarità di un bene senza che abbia rilevanza alcuna l'inosservanza della forma dell'atto pubblico, richiesta a pena di nullità dell'art. 782 cod. civ., per l'atto di donazione e la sua accettazione”.
Pertanto, anche nel caso in cui l’atto di liberalità avvenga tra consanguinei e la donazione abbia a oggetto denaro e/o beni mobili e avvenga in assenza di atto pubblico (sia per la donazione che per la relativa accettazione), la dazione deve essere assoggettata a tassazione (Cassazione 22118/2010, 2698/2002 e 7340/2011)..."

V.D'Agostino

Successioni rettificabili oltre l'anno

L'agenzia delle entrate, con la risoluzione n.8/e, del 13/01/2012, ha affermato che è possibile correggere la dichiarazione di successione, a condizione che le modifiche vengano dichiarate prima della notifica dell'avviso di rettifica e liquidazione della eventuale maggiore imposta, oppure prima che sia decorso il termine per la notifica.

"..In considerazione del mutato orientamento dei giudici di legittimità, espresso nelle richiamate sentenze, deve ritenersi che i contribuenti possano procedere alla rettifica di errori contenuti nella dichiarazione di successione anche non meramente materiali o di calcolo, e gli uffici dell’Agenzia sono tenuti a valutare tali rettifiche, a condizione che tali modifiche vengano dichiarate prima della notificazione dell’avviso di rettifica e liquidazione della maggiore imposta ovvero prima del decorso del termine ultimo previsto dall’articolo 27, comma 3, del TUS, per la notifica del medesimo (due anni dal pagamento dell’imposta principale)..."

Scarica 2012 01 13 Risoluzione+8e+_2_rettifica dichiaraz successione

Eredità trasferita ai discendenti solo se rinunciano figli o fratelli - sentenza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22840 del 28/10/2009 ha stabilito che se il de Cuius ha nominato erede(nel testamento) un figlio o un fratello, e questi non accetta, o non può accettare l'eredità, il diritto di accettare compete ai discendenti del figlio o del fratello(solo di quelli, non di altri figli o fratelli).

La cosiddetta "rappresentazione" non opera però se il chiamato all'eredità che non accetta o non può accettare è un soggetto diverso dal figlio o dal fratello. In particolare, se si tratta di un nipote collaterale(figlio di un fratello del defunto) o di un nipote diretto(figlio del figlio).

Donazioni deducibili anche se il beneficiario ha sede all'estero

La corte di giustizia europea ha stabilito che è possibile beneficiare delle deduzioni fiscali previste all'interno del proprio stato membro anche se la donazione è effettuata a favore di un soggetto con sede in altro stato.
La corte afferma infatti: "la circostanza che tali accertamenti siano resi più difficili in caso di fondazioni con sede in altri Stati membri costituisce un semplice inconveniente amministrativo che non è sufficiente a giustificare un rifiuto da parte delle autorità dello Stato di cui trattasi di concedere alle dette fondazioni le esenzioni fiscali concesse ad enti analoghi con sede nello Stato".
Leggetevi l'articolo di Raffaella Salerno su fiscooggi.