Impresa, Fisco, Non Profit - Il blog informativo

Accertamento da studi di settore illegittimo se la perdita e' effettiva

L'accertamento, basato su parametri e studi di settore, è illegittimo se la perdita d'esercizio è giustificata, in sede di contraddittorio, e supportata da validi argomenti.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n.10920 del 27/5/2015.

Se il contribuente presenta più ragioni, distinte e documentate in propria difesa, l'agenzia delle entrate non può limitarsi a contestare in generale il contraddittorio presentato, ma deve formulare specifiche contestazioni in relazione alle ragioni formulate.

Vladimiro D'Agostino

Studi di settore applicabili anche agli specialisti di medicina generale

Il Tar del Lazio, con sentenza n.9339 del 3/09/2014, ha respinto il ricorso della Federazione italiana medici di medicina generale che chiedeva la non applicabilità degli studi di settore.

Vladimiro D'Agostino

Studi di settore inapplicabili al professionista che esercita anche altra attivita'

Il professionista (in questo caso commercialista) che esercita anche un'altra attività, oltre a quella professionale, non è soggetto a studi di settore.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n.16199 del 16/07/2014.

Secondo la Cassazione il sistema di accertamento basato su parametri o su studi di settore costituisce un sistema di presunzioni semplici che vanno poi confrontate con la realtà dei fatti.

Vladimiro D'Agostino

Legittimo l'accertamento basato sullo scostamento dei ricavi

La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n.10040 del 8/5/2014, ha stabilito che è legittimo l'accertamento induttivo basato sullo scostamento dei ricavi.

Vladimiro D'Agostino

Niente studi di settore in caso di gravidanza

Lo stato di gravidanza esclude la possibilità di accertamento derivante da studi di settore, in quanto l'attività non può avere un andamento regolare.

Lo ha stabilito la Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 49, con la sentenza n.417/2014.

Vladimiro D'Agostino

Studi di settore, per l'accertamento le incongruenze devono essere gravi

L'accertamento basato sulle risultanze di Gerico deve essere supportato da gravi scostamenti tra quanto dichiarato e i redditi desumibili dall'ufficio.

Secondo la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, sentenza 163/63/2013, l'accertamento basato sul semplice scostamento dai risultati degli studi di settore, non supportato da una situazione specifica chiara, è in contrasto con i principi costituzionali secondo cui ognuno deve pagare in base alla propria capacità contributiva.

Questa sentenza, in pratica, mina le fondamenta degli studi di settore che si basano infatti su presunzioni e non su verità.

Vladimiro D'Agostino

Illegittima l'applicazione automatica degli studi al professionista dipendente

Non è legittima l'applicazione automatica dei parametri al professionisti che contemporaneamente svolge l'attività di dipendente.

Lo ha deciso la Corte di Cassazione con la sentenza n.10285 del 2/05/2013.  E' importante quindi, che in sede di accertamento, si tenga conto della specifica situazione del contribuente.

Vladimiro D'Agostino

Imprese inattive, va comunque inviato il modello studi di settore

I contribuenti inattivi devono indicare nel modello unico (quadro RG o RF) tra cause di esclusione dagli studi di settore il codice 7 (periodo non normale di svolgimento dell'attività). I contribuenti però devono comunque compilare il modello studi di settore indicando nelle note le motivazioni della inattività.

V. D'Agostino

Fisco: le risposte ai quesiti della stampa specializzata

L'agenzia delle entrate, con la circolare n.25/e, del 19/06/2012, risponde ad una serie di quesiti in materia fiscale, posti dagli organi di stampa specializzati.

Tra gli argomenti trattati:

• detrazione del 36 per cento per lavori sugli immobili;
• rimborsi IVA
• spesometro
• studi di settore
• regime fiscale di vantaggio
• beni assegnati in godimento ai soci d'impresa
• deduzioni IRAP costo del personale
• società di comodo
• controlli bancari
• accertamento sintetico
• riscossione coattiva e sanzioni
• contenzioso tributario

Scarica 2012 06 19 circolare+25e risposte quesiti

Disapplicazione studi di settore per gravi motivi

Nel caso in cui l'imprenditore abbia avuto problemi personali è possibile disapplicare gli studi di settore. La diminuzione di fatturato puo' quindi essere giustificata da gravi motivi (malattie, incidenti, lutti, etc.). Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n.9642 del 13/06/2012.

V. D'Agostino

Proroga versamento imposte UNICO per soggetti studi di settore

L'agenzia entrate, con comunicato stampa del 8/6/2012, ha comunicato lo slittamento dei versamenti delle imposte e dei contributi che scaturiscono da UNICO 2012 dal giorno 18/06/2012 al giorno 9/7/2012. La proroga riguarda i soggetti che esercitano attività economiche soggette agli studi di settore. La scadenza del 16/07 viene invece postergata al 20/08, naturalmente con aggravio dello 0,40 a titolo di interesse.

Scarica 2012 06 08 proroga versamenti cs77_12

Vladimiro D'Agostino

Studi di settore legittimi anche in settori con concorrenza abusiva

L'accertamento da studi di settore è legittimo anche se l'impresa si trova in un contesto caratterizzato da una concorrenza sleale e abusiva .Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n.1153, del 27/01/2012.

V.D'Agostino

Studi di settore: conta anche la concorrenza

La commissione tributaria regionale della Puglia, sezione XXII, con la sentenza n.193, del 9/9/2011, ha stabilito che gli accertamenti basati sugli studi di settore devono tenere anche conto della concorrenza che subisce l'impresa e quindi della relativa diminuzione dei ricavi.

Il fisco, inoltre, non puo' ritenere che, se nell'azienda collaborano familiari e soci a titolo gratuito, il reddito aumenti di conseguenza.

V.D'Agostino

Studi di settore, contribuenti penalizzati in manovra

Nella nuova manovra economica sono inserite misure penalizzanti per i contribuenti sottoposti a studi di settore.

E' previsto un inasprimento delle sanzioni nel caso si ometta di inviare il modello, è previsto inoltre un accertamento induttivo nel caso di omissioni o dati irregolari. L'ufficio non dovrà più rappresentare le motivazioni, nell'atto di accertamento, quando vengano disattesi i risultati degli  studi.

V.D'Agostino

Parcelle sotto i minimi, non si applica lo studio di settore

La Corte di Cassazione, con la sentenza del 5/7/2011 n.14771, ha stabilito che, se le parcelle del professionista sono sotto i minimi tariffari professionali, vista l'esiguità  degli onorari dichiarati, non è possibile applicare l'accertamento basato su studi di settore.

Una sentenza che in molte zone d'Italia aprirà la stura a nuove possibilità di esenzione dagli studi.

V.D'Agostino

Accertamento valido se il professionista non si presenta

Con la sentenza n.14365, del 30/06/2011, la Corte di Cassazione ha sentenziato che è valido, in caso il professionista(avvocato) non si presenti al contraddittorio, un accertamento(per studi di settore) basato sullo scostamento dagli standard, senza effettuare un'indagine sulla dimensione dello studio  e senza verificare l'attività.

V.D'Agostino

Studi di settore - nuova circolare

L'agenzia delle entrate, con la circolare n.30/e, del 28/06/2011, fornisce chiarimenti in merito all'applicazione e alle metodologie di uso degli studi di settore.

La circolare fornisce precisazioni sui modelli, sul software, sui correttivi anticrisi e annuncia anche la possibilità di inviare giustificazioni alle posizini di non congruità entro dicembre 2011, con un software che sarà predisposto a breve.

Scarica 2011 06 28 circolare+30+studi+settore+2010

Applicazione retroattiva studi di settore

L'agenzia delle entrate, con la circolare n.28/e del 21/06/2011, ha chiarito che è possibile usufruire degli studi di settore più evoluti, per gli anni precedenti, depurandoli degli eventuali correttivi anticrisi.

"..Le risultanze che tengono conto degli effetti della crisi economica del 2008 e del 2009, come indicato nelle note tecniche e metodologiche allegate ai citati decreti, sono applicabili, esclusivamente, con riguardo alle specifiche annualità.

Di conseguenza l’utilizzo retroattivo degli studi in parola, integrati dagli interventi correttivi apportati, come chiarito nelle circolari n. 29/E del 18 giugno 2009 e n.34/E del 18 giugno 2010, non è ammissibile in quanto non idoneo a stimare correttamente la capacità dell’operatore economico di produrre ricavi o compensi per annualità diverse da quelle per le quali si è verificata la specifica congiuntura.
Al contrario, le risultanze degli studi di settore approvati in evoluzione con i decreti 23 dicembre 2008 e 12 marzo 2010, non comprensivi quindi dei successivi interventi correttivi, potranno essere utilizzate, come in precedenza evidenziato, anche per i periodi precedenti a quello di evoluzione."

Scarica 2011 06 21 Circ 28e studi

Studi di settore, non bastano le medie di settore per applicarli

La Corte di Cassazione, con la sentenza n.11985/2011, depositata il 31/5/2011, ha chiarito che, in presenza di una contabilità corretta, l'ufficio non puo' procedere a rettificare la dichiarazione sulla base delle medie di settore. A parere della Cassazione le percentuali di ricarico sono solo presunzioni semplici e per essere contestate ci devono essere requisiti di gravità e dati contabili significativi e concreti. Se le scritture sono in ordine, quindi, non basta rilevare che le percentuali di ricarico sono diverse da quelle della media di settore.

Studi di settore, necessario il contraddittorio

La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 4582/2011, che conferma quanto già espresso con la pronuncia n.3923/2011, dichiara che è necessario che il contraddittorio per gli studi di settore non sia ridotto ad una mera formalità, e che quindi l'ufficio conceda al contribuente la possibilità di portare i propri argomenti al fine di confutare i risultati di gerico, per quanto riguarda gli studi di settore, o dei parametri.

Secondo la Cassazione, che riprende una sentenza della CTR del Lazio, perseverare nell'accertamento, non tenendo presenti gli elementi forniti dal contribuente, trasformerebbe il contraddittorio da adempimento sostanziale a puro adempimento formale, svuotandolo di senso, ed andando quindi contro la volontà del legislatore.