La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n.1024, depositata ieri, ha ribadito il concetto per cui l'amministratore o il direttore non possono essere considerati terzi rispetto alla società.
Pertanto, eventuali condotte illecite condotte da amministratori o direttori, non possono salvare la società da eventuali sanzioni.
Nel caso in questione erano stati imputati costi inesistenti (realmente pagati) e quindi l'imponibile fiscale era sensibilmente più basso di quello che avrebbe dovuto essere. A nulla è valso il fatto che la società avesse denunciato all'autorità giudiziaria tale comportamento.
Secondo la cassazione il fatto deve essere imputabile esclusivamente a terzi, come non sono gli amministratori o il direttore.
Vladimiro D'Agostino
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